Si è da poco conclusa la nona edizione del Festival Città Impresa che per tre giorni, da venerdì 1 a domenica 3 aprile, ha visto Vicenza diventare punto d’incontro e di dibattiti sulle questioni chiave dell’economia e della società contemporanee, sullo sviluppo delle imprese e dei territori.
L’evento è stato promosso da VeneziePost e dall’assessorato alla crescita del Comune di Vicenza, con la partnership di Intesa Sanpaolo e Cassa di Risparmio del Veneto, il patrocinio di Fondazione Corriere della Sera, main partner Adacta e Autorità Portuale di Trieste.
All’interno del fitto programma di appuntamenti si sono alternati oltre un centinaio di relatori, tra cui quattro ministri – Pier Carlo Padoan, Maurizio Martina, Marianna Madia e Giuliano Poletti – numerosi imprenditori, opinionisti, sindaci di città industriali, il direttore del Corriere della Sera Lucio Fontana e il direttore del tg La7 Enrico Mentana.
Tra i protagonisti anche Calpeda, che ha preso parte all’evento “Pensare e realizzare l’innovazione del business model”, organizzato dallo studio Adacta.
Andrea Beretta Zanoni, director Adacta e docente di strategia aziendale presso l’Università degli Studi di Verona, ha moderato l’incontro durante il quale hanno presentato l’esperienza della propria realtà aziendale Elio Marioni, fondatore Askoll, e Carlotta Lorenzi, responsabile pianificazione Strategica e Controllo di Gestione di Calpeda.
“Le motivazioni che ci hanno spinto a riflettere sull’innovazione – spiega Carlotta Lorenzi – nascono innanzitutto dalla consapevolezza del cambiamento in atto. Se un tempo i prodotti si vendevano da soli, oggi, in un contesto com’è quello attuale dove tutto si muove velocemente, sono richieste sempre maggiori competenze a ogni livello. Per questo sarebbe riduttivo considerare l’innovazione solo dal punto di vista tecnologico, quando invece deve necessariamente riguardare anche i processi e l’organizzazione”.
Come si costruisce, dunque, un business model innovativo?
“Per quanto riguarda la nostra esperienza, possiamo individuare due spinte che si integrano e concorrono entrambe al raggiungimento del risultato. La prima viene dall’alto ed è la stesura di un piano strategico; l’altra dal basso, ovvero l’applicazione della metodologia “gemba kaizen”, che significa miglioramento continuo sul posto di lavoro”.
Perché è importante stendere un piano strategico?
“Ogni imprenditore ha una strategia, ma solo se viene definita e resa esplicita può essere anche condivisa. Questa è la conditio sine qua non per poter raggiungere gli obiettivi. Spesso la principale difficoltà è proprio la resistenza al cambiamento che non può certo essere imposto dall’altro, se vogliamo parlare di risultati reali. L’innovazione comporta piuttosto la capacità di attivare un cambiamento culturale e di coinvolgere le risorse umane dell’azienda”.
Festival Città Impresa – il programma dell’evento